“Il conteggio include infatti soltanto i giorni di lavoro effettivo e non più quelli coperti da contributi figurativi, a eccezione di malattia, leva e maternità obbligatoria. Un paradosso se si considera che per tutti i suddetti istituti la legge prevede il riconoscimento della retribuzione e dei contributi per le giornate di assenza.”-continua il Segretario, che afferma “ si viene a determinare una fortissima ingiustizia sociale, da affrontare e risolvere al più presto. Come si può pensare di continuare a penalizzare i lavoratori che hanno disabili in famiglia quando già l’assistenza, a causa delle gravi carenze di risorse sociali, è già quasi a totale carico delle famiglie? Come si può continuare a predicare l’importanza dell’autosufficienza nazionale di sangue quando al contempo si scoraggia la donazione? Come si può affermare l’importanza del diritto allo studio se poi si applicano misure errate e ingiuste come queste? Il rischio è che si mettano in discussione diritti acquisiti-conclude Torluccio-ed è quindi necessario avere delle risposte chiare e certe ed in tempi rapidi che annullino tali disposizioni”.