“Limitando, invece, l’analisi ai soli over 40enni – aggiunge Vaccaro – parliamo di oltre 1,5 milioni di persone, disoccupate e scoraggiate che, sino ad arrivare alla soglia dei 54 anni, sono totalmente dimenticate, emarginate, lasciate in balia delle bizze del mercato”. “Alla politica – continua il segretario della Uil – si chiede uno scatto di responsabilità con la presa di coscienza che il bisogno primario delle persone è il “lavoro”, pertanto tutte le politiche e le azioni che si metteranno in atto non potranno che guardare a questo obiettivo. Diminuire le tasse, sbloccare i pagamenti verso le imprese, allentare il Patto di stabilità per far ripartire le opere pubbliche: tre cose non impossibili che la politica potrebbe fare. Ancora, in Italia di flexicurity si sente parlare a sproposito, evidenziando i soli punti critici e negativi e mai i punti di possibile condivisione dai quali partire”.